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Check up e pianificazione strategica: bando camerale Parma

Nel contesto di emergenza economica generato dalla pandemia, dalla penuria di materie prime e dalla crisi bellica, la Camera di commercio di Parma ha approvato un nuovo bando che ha lo specifico obiettivo di favorire la diffusione, tra le micro, piccole e medie imprese, della cultura finanziaria e l’adozione di una visione critica e consapevole delle problematiche aziendali, anche per prevenire lo stato di crisi dell’impresa.

I contributi a fondo perduto sono infatti destinati alla realizzazione di interventi di check up economico-finanziario, check up organizzativo-gestionale, pianificazione strategica e business plan.

Domande in modalità telematica dal 20 settembre al 20 ottobre 2022

Chi può presentare domanda?

Le imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano questi requisiti:

siano micro, piccole o medie imprese come definite dall’Allegato I al Regolamento UE n. 651/2014;
siano iscritte e attive al Registro delle Imprese;
abbiano sede legale e operativa nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Parma.

Gli interventi finanziabili

  • CHECK UP ECONOMICO-FINANZIARIO:

l’intervento è diretto ad analizzare la redditività operativa e generale e lo stato di solvibilità e di solidità dell’impresa; a effettuare l’analisi storica e prospettica dell’andamento finanziario anche a fronte dell’evoluzione attesa del mercato, evidenziando le tensioni che potrebbero mettere in dubbio la continuità aziendale; a individuare gli interventi più idonei per prevenire ed eventualmente gestire situazioni di difficoltà economico-finanziaria nei rapporti con clienti, fornitori e finanziatori (vedi schema guida di cui all’allegato A del presente Bando).

  • CHECK UP ORGANIZZATIVO-GESTIONALE:

l’intervento ha la finalità di controllare che vi sia coerenza fra la strategia dell’impresa e la sua struttura organizzativa e che i processi aziendali siano gestiti in maniera efficiente ed efficace, nonché di verificare la fattibilità e l’introduzione di un sistema di budgeting e controllo di gestione (vedi schema guida di cui all’allegato B del presente Bando).

  • PIANIFICAZIONE STRATEGICA E BUSINESS PLAN:

l’intervento, partendo dalla diagnosi del posizionamento strategico e dall’analisi dei dati storici, è diretto a valutare la definizione / ridefinizione delle strategie dell’impresa, con individuazione del progetto imprenditoriale e la produzione dei relativi output economico-patrimoniali-finanziari prospettici (vedi schema guida di cui all’allegato C del presente Bando).

Spese ammissibili e ammontare del contributo

Sono ammissibili le spese relative all’acquisizione dei servizi professionali per la realizzazione del check-up economico-finanziario, del check-up organizzativo-gestionale, della pianificazione strategica e business plan.

Il contributo è corrisposto in misura pari al 50% delle spese documentate e comunque sino ad un massimo di € 2.500,00 per ciascuno degli interventi. Nel caso in cui l’impresa realizzi più interventi, il contributo, sempre in misura pari al 50% delle spese documentate e ritenute ammissibili, sarà concesso sino ad un massimo di € 5.000.

Sono ammesse a contributo spese non inferiori a euro 1.000,00 ad intervento. Le spese possono essere sostenute dalla data di apertura del bando (20/09/2022) fino al 15/02/2023.

L’impresa potrà avvalersi di uno più fornitori specializzati nella valutazione strategica e finanziaria delle imprese:

  • consulenti singoli o società di consulenza come Sigma sei;
  • professionisti iscritti ad un albo professionale legalmente riconosciuto o lo studi associati;
  • associazioni di categoria o strutture di servizi ad esse collegate.

Come si presenta la domanda

Le richieste di contributo devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov, dalle ore 9:00 del 20/09/2022 alle ore 21:00 del 20/10/2022.

Valutazione, graduatoria e concessione del contributo

La valutazione delle domande avverrà con una procedura a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione. Al termine della valutazione delle domande, verrà formata la graduatoria sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, attestato dalla data e ora di ricezione della domanda telematica. La graduatoria darà atto delle domande “ammesse e finanziabili”, delle domande “ammesse non finanziabili” per esaurimento delle risorse disponibili e delle domande “non ammesse”.

Rendicontazione ed erogazione del contributo

L’erogazione del contributo avverrà dopo l’invio della rendicontazione da parte dell’impresa beneficiaria. Il termine ultimo per la rendicontazione è il 15/02/2023.

person putting coin in a piggy bank

Fondo imprese creative 

Fondo imprese creative, dal 6 settembre apre lo sportello.

Al via dal 6 settembre l’apertura dello sportello per accedere alle agevolazioni del Fondo Imprese Creative*.

Si tratta in particolare del CAPO III del decreto interministeriale 19 novembre 2021, promosso dal Ministero dello Sviluppo economico, insieme al Ministero della Cultura e gestito Invitalia, che finanzia le micro, piccole e medie imprese operanti in qualunque settore che intendono acquisire un supporto specialistico nel settore creativo e introdurre innovazioni di servizio, prodotto o processo.

Le agevolazioni per la realizzazione dei programmi di investimento sono concesse, fino a una percentuale massima di copertura delle spese ammissibili pari all’80% per un importo massimo pari a 10.000,00 euro.

I servizi specialistici dovranno essere erogati da imprese creative e riguardare i seguenti ambiti strategici:

  • azioni di sviluppo di marketing e sviluppo del brand
  • design e design industriale
  • incremento del valore identitario del company profile
  • innovazioni tecnologiche nelle aree della conservazione, fruizione e commercializzazione di prodotti di particolare valore artigianale, artistico e creativo

La presentazione prevede due fasi, una prima fase di compilazione e una fase successiva di invio.

La compilazione delle domande è possibile dalle ore 10.00 del 6 settembre 2022.

La presentazione delle stesse sarà possibile dalle ore 10.00 del 22 settembre 2022.

*Elenco delle Imprese creative ammissibili da cui acquisire i servizi (Classificazione ATECO 2007)

  • Codice Ateco 13.10.00 Preparazione e filatura di fibre tessili;
  • Codice Ateco 13.20.00 Tessitura;
  • Codice Ateco 13.91.00 Fabbricazione di tessuti a maglia;
  • Codice Ateco 13.92.10 Confezionamento di biancheria da letto, da tavola e per l’arredamento;
  • Codice Ateco13.92.20 Fabbricazione di articoli in materie tessili nca;
  • Codice Ateco 13.93.00 Fabbricazione di tappeti e moquette;
  • Codice Ateco 13.94.00 Fabbricazione di spago, corde, funi e reti;
  • Codice Ateco 13.95.00 Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento);
  • Codice Ateco 13.96.10 Fabbricazione di nastri, etichette e passamanerie di fibre tessili;
  • Codice Ateco 13.99.10 Fabbricazione di ricami;
  • Codice Ateco 13.99.20 Fabbricazione di tulle, pizzi e merletti;
  • Codice Ateco 14.11.00 Confezione di abbigliamento in pelle e similpelle;
  • Codice Ateco 14.13.20 Sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno;
  • Codice Ateco 14.19.10 Confezioni varie e accessori per l’abbigliamento;
  • Codice Ateco 15.12.09 Fabbricazione di altri articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria;
  • Codice Ateco 16.10.00 Taglio e piallatura del legno;
  • Codice Ateco 16.2 Fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio;
  • Codice Ateco 16.29.19 Fabbricazione di altri prodotti vari in legno (esclusi i mobili);
  • Codice Ateco 16.29.20 Fabbricazione dei prodotti della lavorazione del sughero;
  • Codice Ateco 16.29.30 Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio;
  • Codice Ateco 16.29.40 Laboratori di corniciai;
  • Codice Ateco 17.29 Fabbricazione di altri articoli di carta e cartone;
  • Codice Ateco 18.1 Stampa e servizi connessi alla stampa;
  • Codice Ateco 18.13 Lavorazioni preliminari alla stampa e ai media;
  • Codice Ateco 18.14 Legatoria e servizi connessi;
  • Codice Ateco 18.20 Stampa e riproduzione di supporti registrati;
  • Codice Ateco 23.19.20 Lavorazione di vetro a mano e a soffio artistico;
  • Codice Ateco 23.41.00 Fabbricazione di prodotti in ceramica per usi domestici e ornamentali;
  • Codice Ateco 23.49.00 Fabbricazione di altri prodotti in ceramica;
  • Codice Ateco 23.70.20 Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico;
  • Codice Ateco 25.99.30 Fabbricazione di oggetti in ferro, in rame ed altri metalli;
  • Codice Ateco 26.52 Fabbricazione orologi;
  • Codice Ateco 31.09.05 Finitura mobili;
  • Codice Ateco 32.1 Fabbricazione d gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, lavorazione delle pietre preziose;
  • Codice Ateco 32.2 Fabbricazione di strumenti musicali;
  • Codice Ateco 32.4 Fabbricazione di giochi e giocattoli;
  • Codice Ateco 58.11Edizione di libri;
  • Codice Ateco 58.14 Edizione di riviste e periodici;
  • Codice Ateco 58.19.00 Altre attività editoriali;
  • Codice Ateco 58.21 Edizione di giochi per computer;
  • Codice Ateco 59 Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore;
  • Codice Ateco 60.10.00 Trasmissioni radiofoniche;
  • Codice Ateco 60.20.0 Programmazione e trasmissioni televisive;
  • Codice Ateco 62.01 Produzione di software non connesso all’edizione;
  • Codice Ateco 63.12 Portali web;
  • Codice Ateco 70.21 Pubbliche relazioni e comunicazione;
  • Codice Ateco 71.1 Attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici,
  • Codice Ateco 73.11 Agenzie pubblicitarie;
  • Codice Ateco 74.1 Attività di design specializzate;
  • Codice Ateco 74.20.1 Attività di riprese fotografiche;
  • Codice Ateco 74.20.2 Laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa;
  • Codice Ateco 90 Attività creative, artistiche e di intrattenimento, con esclusione del Codice
    90.03.01 Attività dei giornalisti indipendenti;
  • Codice Ateco 91.0 Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali;
  • Codice Ateco 95.24 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento; laboratori di tappezzeria; – Codice Ateco 95.25 – Riparazione orologi.
selective focus photography of two women s white and black tops

Parità di opportunità generazionali/di genere e fondi PNRR

In una gara finanziata con fondi Pnrr, per le imprese fra 15 e 50 dipendenti è obbligatoria la dichiarazione di non avere violato l’obbligo di fornire la relazione sulla presenza maschile e femminile in azienda; spetterà alle stazioni appaltanti scegliere se chiedere le quote minime per l’occupazione femminile e giovanile nella domanda di partecipazione o nell’offerta tecnica.

La decisione è stata presa dal Consiglio dell’Anac, nella seduta del 20 luglio 2022, con la delibera n. 332 del 20 luglio 2022 che aggiorna la delibera numero 154 del 16 marzo 2022.

Sulla presenza femminile in azienda è stato chiarito che nel caso di gli operatori economici che occupano un numero di dipendenti pari o superiore a quindici e non superiore a cinquanta, deve essere prodotta una dichiarazione di non essere incorsi, nei dodici mesi precedenti alla presentazione della domanda, nell’inadempimento dell’obbligo di produrre la relazione di cui all’articolo 47, comma 3 del decreto legge n. 77 del 2021 alla stazione appaltante di un precedente contratto d’appalto, finanziato in tutto o in parte con i fondi del Pnrr o del Piano nazionale per gli investimenti complementari.

Si tratta della relazione di genere sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, fino alla retribuzione effettivamente corrisposta.

Con riferimento all’assunzione dell’obbligo di assicurare le quote previste dalla legge all’occupazione giovanile e femminile (almeno il 30%), è stata rimessa alle stazioni appaltanti la scelta se richiedere la stessa nella domanda di partecipazione oppure nell’offerta tecnica, proponendo due clausole tra loro alternative.

Dal 27 luglio 2022 è inolre in vigore l’obbligo di comunicazione dati su pari opportunità generazionali e di genere per le stazioni appaltanti.

I dati e le informazioni da comunicare:

Pari opportunità

Il primo dato da comunicare è la previsione nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito, dell’obbligo di assicurare, in caso di aggiudicazione del contratto, una quota pari ad almeno il 30% delle assunzioni necessarie per l’esecuzione del contratto sia all’occupazione giovanile (under 36) sia all’occupazione femminile.
L’obbligo è previsto dal Decreto semplificazioni e governance del Pnrr (il decreto 77 del 31 maggio 2021) e dalle successive Linee guida per favorire le pari opportunità di genere e generazionali adottate con Dpcm il 7 dicembre 2021 e prevede alcune deroghe motivate che vanno comunicate alla banca dati Anac.

Misure premiali per l’attribuzione del punteggio

Un altro dato che le stazioni appaltanti dovranno comunicare è la previsione nel bando di ulteriori misure premiali che attribuiscono un punteggio aggiuntivo al candidato: ad esempio se vengono utilizzati strumenti di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro per i propri dipendenti o modalità innovative di organizzazione del lavoro; o se si impegni ad assumere, oltre alla soglia minima percentuale prevista come requisito di partecipazione, donne, giovani under 36 e persone con disabilità per l’esecuzione del contratto; o abbia, nell’ultimo triennio, rispettato i principi della parità di genere.

Obblighi per occupazione disabili

Una ulteriore informazione da trasmettere riguarda il richiamo nel bando della necessità da parte del concorrente di aver assolto, al momento della presentazione dell’offerta, agli obblighi in materia di lavoro delle persone con disabilità.

Per maggiori informazioni sulla relazione di genere, Paolo Polverosi: polverosi@sigmasei.it.

band members playing on stage

Fondo imprese creative

Il Fondo Imprese Creative, l’incentivo promosso dai Ministeri dello Sviluppo economico e della Cultura e gestito da Invitalia, finanzia i progetti nel settore culturale e creativo proposti da micro, piccole e medie imprese, nuove o già avviate.

Il Fondo, attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, punta a valorizzare nuova imprenditorialità in settori in cui il Made in Italy eccelle per idee e creatività. La dotazione finanziaria è di 26,8 milioni di euro.

Sono agevolati gli investimenti fino a 500.000 euro in attività culturali e artistiche, anche relativi al settore audiovisivo (tv, cinema e contenuti multimediali), al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, al software e ai videogiochi, nonché all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei e all’artigianato artistico.

Sono finanziabili anche interventi che prevedono la collaborazione delle Pmi creative con le imprese di altri settori produttivi, nonché con le università e gli enti di ricerca.

Alcuni esempi di spese finanziabili:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica;
  • componenti hardware e software;
  • brevetti, marchi e licenze;
  • certificazioni, know-how e conoscenze tecniche direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • opere murarie nel limite del 10% del programma complessivamente considerato ammissibile.

Imprese creative, a chi è rivolto il bando
L’incentivo è rivolto alle micro, piccole e medie imprese creative, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane. Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire una nuova impresa creativa dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Possono chiedere le agevolazioni:

  • imprese creative;
  • imprese non creative operanti in qualunque settore che partecipano a progetti con imprese creative;
  • team di persone fisiche che vogliono costituire un’impresa creativa, purché la costituzione avvenga entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Le agevolazioni consistono in:

  • finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa;
  • contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.

Imprese creative, le domande
La domanda può essere compilata e presentata in base al seguente calendario:

Dal 13 giugno 2022 ore 10.00: accreditamento delle imprese non residenti nel territorio italiano. Per le imprese italiane non è necessario l’accreditamento.

Dal 20 giugno 2022 ore 10.00: compilazione online delle domande.

Dal 5 luglio 2022 ore 10.00: invio online delle domande.

PNRR Investimenti sostenibili 4.0

Premessa

Il bando PNRR è un regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili.
L’obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, al fine di superare la contrazione indotta dall’emergenza Covid e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.
La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:
favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.
La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a euro 677.875.519,57, di cui:
250.207.123,57 euro per le Regioni del Centro – Nord a valere sulle risorse dell’iniziativa “REACT – EU” destinate all’Asse prioritario VI del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020, come modificato da ultimo con la decisione di esecuzione C(2021) 5865 finale, del 3 agosto 2021;
427.668.396,00 euro per le Regioni del Mezzogiorno.
Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Quadro di riferimento


La misura, istituita con il decreto ministeriale 10 febbraio 2022, si pone in continuità con gli interventi promossi dai bandi “Macchinari Innovativi” (decreti ministeriali del 9 marzo 2018 e del 30 ottobre 2019), rispetto ai quali presenta comunque significativi elementi di novità.
L’intervento agevolativo è definito nell’ambito della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final («Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19») e successive modificazioni e integrazioni, e, in particolare, della Sezione 3.13 (“Sostegno agli investimenti per una ripresa sostenibile”), ai sensi e nei limiti della quale sono concessi gli aiuti.

A chi si rivolge


Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:
essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese
essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 10 febbraio 2022.

Cosa finanzia


I programmi di investimento devono:
prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Attività economiche ammesse
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto 10 febbraio 2022.

Spese ammissibili


Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto 10 febbraio 2022, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:
macchinari, impianti e attrezzature
opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
acquisizione di certificazioni ambientali
Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui al decreto legislativo 4 luglio 2014 n. 102, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento.

Le agevolazioni


Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie. In particolare:
per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione
per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione
per i programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione

Termini e modalità di presentazione delle domande


Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande di agevolazione devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura informatica messa a disposizione sul sito internet del Soggetto gestore Invitalia SpA., nel quale è pubblicata anche la necessaria modulistica
Con decreto direttoriale 12 aprile 2022 sono disciplinati termini e modalità di presentazione delle domande:
a partire dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022 è possibile, attraverso la procedura informatica raggiungibile sul sito del Gestore, procedere alla compilazione della domanda;
dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.

white boats on sea near green trees

PNRR Bando turismo

BENEFICIARI

I gestori e i proprietari di attività ricettizia:

  • imprese alberghiere
  • imprese agrituristiche
  • imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta
  • imprese comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale compresi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici inclusi parchi acquatici e faunistici

CONTRIBUTI

Contrinuti così modulati per grandezza impresa e localizzazione:
30% imprese MICRO; 23% imprese PICCOLE; 18% imprese MEDIE; 10% IMPRESE GRANDI[*]
25% imprese MICRO; 20% imprese PICCOLE; 15% imprese MEDIE; 5% IMPRESE GRANDI [**]
Restanti Aree del territorio nazionale, per le sole PMI: 15% imprese MICRO e PICCOLE; 5% MEDIE

[*] Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna

[**]  Piemonte,Valle d’Aosta,Liguria,Lombardia,Veneto,Friuli Venezia Giulia,Emilia Romagna,Toscana,Umbria,Marche,Lazio,Abruzzo

  • Finanziamento agevolato,che insieme al contributo a fondo perduto può arrivare a coprire integralmente il valore dell’investimento da agevolare, tenendo presente:
    • che i finanziamenti devono avere uguale valore ed uguale durata, che varia da un minimo di 4 anni ed un massimo di 15 anni
    • che a fare la valutazione di finanziabilità sarà la banca prescelta per la parte “a tasso di mercato” del finanziamento bancario
    • che per partecipare al bando sarà necessario ottenere preventivamente una delibera per il finanziamento da considerare per lo sviluppo del progetto.

SPESE AMMISSIBILI

Gli interventi da realizzare con il sostegno di questo strumento agevolativo devono avere un valore compreso tra i 500mila ed i 10 milioni di euro, e devono consistere in uno o più interventi tra quelli di seguito riportati:

a) interventi di riqualificazione energetica delle strutture di cui al D.M. MISE 6 agosto 2020, ivi compresa la sostituzione integrale o parziale dei sistemi di condizionamento in efficienza energetica dell’aria;
b) interventi di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del D.P.R. n. 917/1986 (T.U.I.R.), per la riqualificazione antisismica;
c) interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, in conformità alla L. 13/1989 e al D.P.R. n. 503/1996;
d) interventi edilizi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b), c), d) ed e.5), del D.P.R. n. 380/2001 funzionali alla realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b);
e) interventi di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, relativi alle strutture di cui all’art. 3 della L. n. 323/2000;
f) interventi per la digitalizzazione previste dall’articolo 9, comma 2, del D.L. n. 83/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 106./2014
g) interventi di acquisto/rinnovo di arredi;
h) interventi riguardanti i centri termali, i porti turistici, i parchi tematici, inclusi i parchi acquatici e faunistici.

Con le le seguenti limitazioni (in parentesi la quota massima di spese ammissibili da calcolare sul totale dell’investimento agevolabile):

  • Servizi progettazione (max 2%)
  • Sistemazione suolo aziendale (max 5%);
  • Fabbricati, opere murarie (max 50%);
  • Macchinari, impianti, attrezzature;
  • Spese per la digitalizzazione (max 5%).
Bisogno di informazioni?