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white boats on sea near green trees

Turismo al Sud FRI-Tur

FINALITA’
FRI-Tur è un nuovo strumento agevolativo previsto dal PNRR e gestito da Invitalia. L’incentivo si rivolge a investimenti medio-grandi, compresi tra 500.000 e 10 milioni di euro di spesa, con un focus su interventi di riqualificazione energetica e antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche e altri ambiti in grado di rafforzare la competitività delle imprese e di facilitare il raggiungimento di nuovi standard di qualità riconosciuti a livello internazionale.
I progetti devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025.

  • Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica.
  • Il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con
    sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
    BENEFICIARI
    Le agevolazioni sono rivolte a:
    • alberghi
    • agriturismi
    • strutture ricettive all’aria aperta
    • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale • stabilimenti balneari
    • complessi termali
    • porti turistici
    • parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici
    INTERVENTI AMMISSIBILI
    Gli incentivi possono essere richiesti per i seguenti interventi:
    • riqualificazione energetica
    • riqualificazione antisismica
    • eliminazione delle barriere architettoniche
    • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri
    • realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali)
    • digitalizzazione
    • acquisto o rinnovo di arredi
    AGEVOLAZIONI
    Le agevolazioni possono essere concesse fino al 31 dicembre 2023, salvo eventuali proroghe autorizzate dalla Commissione Europea.
    Sono previste due forme di incentivo:
    • contributo diretto alla spesa (fondo perduto):concesso sulla base degli importi ammissibili delle spese, tenuto conto delle percentuali massime sulla base della dimensione dell’impresa e della localizzazione dell’investimento, coerentemente con i target di attuazione previsti dal PNRR. Percentuale massima: 35% dei costi e delle spese ammissibili.
    • finanziamento agevolato: concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari allo 0,5%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento.
    Al finanziamento agevolato deve essere abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata rispetto al finanziato della Cassa Depositi e Prestiti.
    PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
    La domanda può essere presentata dalle ore 12.00 del 1 marzo 2023, fino alle ore 12.00 del 31 marzo 2023.
    I nostri consulenti sono in grado di effettuare una valutazione preliminare di ammissibilità e consigliarvi le migliori opzioni per il vostro progetto.
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Voucher export Piccole e micro imprese

Cos’è e cosa finanzia

Il Bonus per l’Export Digitale è un contributo a fondo perduto di 4.000 euro per l’acquisto per almeno 5.000 euro, di soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione.

E’ un progetto del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia ICE che punta a sostenere le microimprese manifatturiere nelle attività di internazionalizzazione attraverso soluzioni digitali come:

  • realizzazione di siti e-commerce e/o app mobile
  • realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per amplificare la presenza online attraverso attività di digital marketing (e-commerce, campagne, presenza social) adatte al settore di competenza
  • servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano
  • iscrizione ontributie/o abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing

A chi è rivolto

Il contributo è rivolto alle piccole e microimprese manifatturiere iscritte al registro delle imprese:

  • Società
  • Ditte individuali
  • Artigiani
  • Reti
  • Consorzi
  • N.B.

Si definisce Microimpresa un’impresa con un numero di dipendenti inferiore a 10 e con un fatturato o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro

Si definisce Piccola impresa un’impresa con un numero di dipendenti inferiori a 50 e con un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

Tra le principali attività manifatturiere (ATECO C dal 10.00.00 al 33) indichiamo:

  • Industrie alimentari
  • Industria del legno e dei mobili
  • Confezione di articoli di abbigliamento, di articoli in pelle e pelliccia
  • Fabbricazione di prodotti in metallo
  • Altre attività manifatturiere: gioielli, macchinari e apparecchiature, stampa, pelle, gomma, plastiche, chimici, elettronica, elettromedicali.

Come funziona

Il contributo è erogato in unica soluzione a seguito di rendicontazione delle spese sostenute presso società fornitrici iscritte all’elenco dedicato.

Il contributo è concesso in regime de minimis per i seguenti importi:

  • 4.000 euro alle imprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro
  • 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.
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Certificati di qualità UNI EN ISO 9001:2015 Gare d’appalto SOA

Sono state rilasciate da ANAC nuove indicazioni in materia di verifica delle certificazioni di qualità rilasciate da organismi accreditati ai fini della partecipazione alle gare e del conseguimento dell’attestazione di qualificazione

Confermato che sussiste piena equivalenza tra le certificazioni ISO 9001 / 2015 emesse da Organismi accreditati da Enti aderenti agli accordi internazionali IAF MLA e quelle emesse da Organismi accreditati da Enti aderenti agli accordi EA MLA, ai fini del conseguimento dell’attestazione di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici di cui all’articolo 84 del codice.


Tale equivalenza può essere affermata anche ai fini della partecipazione alle procedure di affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e, in particolare, per quanto concerne l’applicazione delle previsioni contenute negli articoli 87 e 93, comma 7, del codice.
ANAC, constatata la recente realizzazione di un database mondiale delle certificazioni dei sistemi di gestione da parte di IAF, intende avvalersi della disponibilità di IAF di offrire alle autorità pubbliche la possibilità di verificare i certificati rilasciati da organismi accreditati in ambito IAF MLA per i sistemi di gestione.

Ciò posto, si comunica che a partire dal momento in cui sarà possibile l’interoperabilità con la suddetta banca dati, il fascicolo virtuale dell’operatore economico permetterà la verifica dei certificati rilasciati da organismi accreditati ISO/IEC 17021-1 in ambito IAF MLA per i sistemi di gestione esclusivamente tramite IAFCERTSEARCH: https://www.iafcertsearch.org

La verifica sarà effettuata attraverso l’utilizzo dell’integrazione API che consente lo svolgimento di verifiche e la ricezione di avvisi in tempo reale.
A decorrere da tale momento, i certificati non presenti sul database IAF non potranno essere verificati ai fini del rilascio dell’attestazione SOA e della partecipazione alle procedure di affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture bandite in Italia.
Si invitano pertanto gli operatori economici ad assicurarsi che le attestazioni agli stessi rilasciate da parte di organismi accreditati in ambito IAF MLA siano correttamente inserite nel database IAF.
Si informa che, fino al momento in cui sarà disponibile la nuova funzionalità sul fascicolo virtuale dell’operatore economico, le verifiche dei certificati in oggetto, ivi compresa l’inesistenza di provvedimenti di revoca, annullamento o decadenza delle certificazioni suindicate, possono essere effettuate dalle stazioni appaltanti e dalle SOA con le modalità attualmente in uso.

Con questo nuovo database mondiale IAF cesseranno i falsi certificati emessi da Oganismi esteri e che non potevano essere verificati in sede di gara pubblica o rilascio SOA.

Luquillo Mountains, Puerto Rico (NASA, International Space Station Science, 12/23/07)

MISE-Nuova Sabatini 

La Nuova Sabatini rinnova la sua veste per il 2023, introducendo una linea “green” dedicata a investimenti sostenibili di micro, piccole e medie imprese.

La Nuova Sabatini ha l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.

Con questa nuova linea sarà incentivato l’acquisto di impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Il contributo viene concesso a fronte di un finanziamento bancario o in leasing della durata massima di 5 anni e di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro. Il Ministero concede un contributo pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati, in via convenzionale, sul predetto finanziamento al tasso annuo del:

  • 2,75% per la realizzazione di investimenti “ordinari”;
  • 3,575% per la realizzazione di investimenti in “tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti” (c.d. investimenti 4.0)
  • 3,575% per investimenti green

Le domande per beneficiare delle agevolazioni previste per la nuova linea di intervento potranno essere presentate dal 1° gennaio 2023.

Ai fini del riconoscimento del contributo è richiesto il possesso, da parte dell’impresa beneficiaria, di un’idonea certificazione ambientale di processo UNI EN ISO 14001:2015 (consulenza a cura della nostra società) oppure di prodotto sui beni oggetto dell’investimento o di un’idonea autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori dei beni.

Per approfondimenti sulla misura Paolo Polverosi , 0571-994111.

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Sostenibilità: CSRD e obblighi di bilancio, greenwashing, due diligence ed investimenti ESG


Dopo l’approvazione del Consiglio europeo, la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Standard Directive) è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 16 dicembre 2022. La direttiva, che modifica la normativa esistente in materia di rendicontazione della sostenibilità, verrà applicata a partire dal 1 gennaio 2024.

L’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha approvato la versione finale della proposta di European Sustainability Reporting Standards (ESRS), secondo quanto previsto dalla Direttiva sul Corporate Sustainability Reporting (CSRD).

Sono state introdotte alcune modifiche. In generale, l’architettura degli ESRS è stata semplificata: gli obblighi di disclosure sono stati ridotti da 136 a 82 e gli standard da 13 a 12. Inoltre, è stato eliminato il riferimento alla presunzione relativa, sostituita da una valutazione di materialità da parte delle imprese combinata con un set di informazioni obbligatorie.

L’adozione definitiva degli standard è prevista da parte della Commissione entro giugno 2023. L’ EFRAG proseguirà poi a sviluppare gli standard di settore e quelli per le PMI. 

Tra le novità, la CSRD prevede che gli obblighi di rendicontazione della sostenibilità siano applicati a tutte le imprese di grandi dimensioni, nonché alle PMI quotate a partire dal 2026, escludendo solo le microimprese.

Tuttavia, vige il principio di proporzionalità, dal momento che la direttiva prevede che i principi di rendicontazione di sostenibilità non gravino sulle spese delle imprese né sulla loro organizzazione amministrativa.

Per quanto riguarda l’informativa sul clima, oltre agli aspetti energetici particolarmente importanti in questo momento storico, devono essere comunicati sia i rischi fisici sia quelli di transizione delle imprese, nonché la loro resilienza e i piani di adattamento agli scenari climatici e all’obiettivo di neutralità climatica dell’UE entro il 2050.

Rispetto ai fattori sociali, invece, la CSRD prevede che vengano rendicontati aspetti come le condizioni di lavoro, il coinvolgimento delle parti sociali, la contrattazione collettiva, l’uguaglianza, la non discriminazione la diversità e l’inclusione, i diritti umani.

Infine, le informazioni che le imprese devono comunicare relative alla governance sono il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo dell’impresa, le caratteristiche principali dei sistemi interni di controllo e gestione del rischio dell’impresa in relazione alla rendicontazione di sostenibilità, l’etica aziendale e la cultura d’impresa, le attività di lobbying, la gestione e la qualità dei rapporti con i clienti, i fornitori e le comunità interessate dalle attività dell’impresa.

Spostandoci sul fronte greenwashing, il 15 novembre le ESAs hanno pubblicato una call for evidence sul tema. L’obiettivo è comprendere i rischi e i casi di greenwashing che si verificano nel settore finanziario. Sarà possibile partecipare alla consultazione fino al 10 gennaio 2023

Sempre in relazione al contrasto al greenwashing, il 18 novembre l’ESMA ha annunciato l’avvio di una consultazione per la proposta di norme sull’utilizzo di termini legati alla sostenibilità o all’ESG nei nomi dei fondi di investimento. In particolare, la proposta principale dell’ESMA riguarda l’introduzione di soglie quantitative:

1) almeno l’80% degli investimenti deve soddisfare le caratteristiche ambientali o sociali o gli obiettivi di investimento sostenibile per poter utilizzare parole legate all’ESG nel nome;

2) almeno il 50% degli investimenti deve qualificarsi come investimento sostenibile per poter utilizzare il termine “sostenibile” nel nome del fondo.

La consultazione rimarrà aperta fino al 20 febbraio 2023

Il 1° dicembre il Consiglio dell’UE ha anche adottato la sua posizione negoziale sulla proposta di direttiva sulla due diligence delle imprese in materia di sostenibilità (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD). Nel testo, il Consiglio propone una serie di modifiche: approccio graduale nell’applicazione delle norme, introduzione del concetto di “catena di attività” di un’impresa, rafforzamento dell’approccio basato sul rischio e nuove indicazioni circa il regime di responsabilità civile. Per quanto riguarda gli operatori finanziari, diventa facoltativa per gli Stati membri l’inclusione dei servizi finanziari nell’ambito dei requisiti di due diligence. Il testo sarà ora oggetto di negoziati con il Parlamento europeo. 

Infine, lo scorso 6 dicembre 2022 è stato raggiunto un accordo tra il Parlamento e il Consiglio sulla nuova legge europea contro la deforestazione. Il regolamento stabilisce che le aziende interessate dovranno condurre una rigorosa due diligence se immettono sul mercato europeo, o esportano da esso: olio di palma, bestiame, soia, caffè, cacao, legname e gomma, nonché prodotti derivati (come la carne di manzo, mobili o cioccolato). Ad oggi, gli operatori finanziari rimangono esenti da obblighi e la Commissione valuterà una loro inclusione tra due anni. Il nuovo regolamento dovrà ora essere formalmente adottato.

Industria e filiera produttiva del settore tessile del distretto industriale pratese


La legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”, in considerazione del significativo impatto collegato all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e delle esigenze di tutela e rilancio della filiera produttiva del distretto industriale pratese, ha attribuito al Comune di Prato un contributo di 10 milioni di euro per l’anno 2022, per il sostegno economico alle imprese del settore tessile del distretto industriale pratese.

Saranno ammissibili i progetti dotati di elevato contenuto di innovazione e sostenibilità, in grado di accrescere la competitività delle imprese proponenti e con ricadute positive sul distretto industriale pratese, volti, alternativamente, alla realizzazione di:
programmi di investimento;
attività di ricerca industriale e/o di sviluppo sperimentale.

I progetti dovranno essere riconducibili ad una o più delle seguenti linee di intervento:


Sostenibilità socio-ambientale della produzione: in tale ambito, potranno essere finanziati interventi per l’efficientamento energetico, ovvero per la riduzione dei costi di approvvigionamento energetico; per la transizione ecologica dell’impresa e l’adozione di soluzioni aderenti al paradigma dell’economia circolare; per la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche comprensivi di azioni di rafforzamento della cultura sugli standard di prevenzione e tutela;


– Trasformazione tecnologica e digitale e innovazione dell’impresa: in tale ambito, potranno essere finanziati interventi che favoriscano la transizione digitale dell’impresa e l’adozione di tecnologie abilitanti e interventi finalizzati all’introduzione, nell’attività dell’impresa proponente, di innovazioni di prodotto o processo;


– Rafforzamento della filiera produttiva: in tale ambito, potranno essere finanziati interventi di riassetto organizzativo del distretto, attraverso la creazione o il consolidamento di strumenti di condivisione e integrazione di attività, conoscenze e competenze relative alla filiera del settore tessile, attraverso la creazione di idonee piattaforme e strutture di condivisione o animazione, in grado di favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese del settore tessile.

Gli stessi progetti, oltre che in forma singola, possono essere presentati anche in forma congiunta, nell’ambito di un “progetto integrato di distretto”.
I progetti devono prevedere spese ammissibili di importo compreso nei limiti specificati negli avvisi che saranno adottati dal Comune di Prato.
I progetti devono inoltre garantire la sostenibilità ambientale degli investimenti ed essere ultimati entro 24 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Nell’ambito dei progetti volti alla realizzazione dei programmi di investimento, sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei progetti di investimento, relative a:
– acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
– programmi informatici e licenze software;
– formazione del personale;
– acquisto di beni immobili e realizzazione di opere murarie e assimilabili;
– spese per servizi di consulenza e per l’acquisizione di certificazioni di prodotto o di processo.

È altresì ammissibile alle agevolazioni un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante, nel limite del 20% (venti per cento) delle spese per gli investimenti complessivamente ritenute ammissibili.
Nell’ambito dei progetti volti a realizzare attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, sono ammissibili le spese relative a:
– costo del personale;
– strumenti e attrezzature;
– contratti di ricerca “extra muros”;
– servizi di consulenza e servizi utilizzati per l’attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
– spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.

Le agevolazioni, nella forma di contributo a fondo perduto, sono concesse nella misura indicata negli avvisi che saranno adottati, misura che non può comunque superare il 70% (settanta per cento) delle spese ammissibili, ai sensi e nel rispetto del regolamento “de minimis”, ovvero delle disposizioni del regolamento di esenzione o delle altre disposizioni tempo per tempo vigenti in materia di aiuti di Stato eventualmente applicabili all’intervento agevolativo attivato, secondo quanto stabilito nei predetti avvisi.

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