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Bando per il sostegno alla digitalizzazione dei sistemi di certificazione HACCP delle MPMI – Toscana

Finalità dell’intervento

La Regione Toscana intende sviluppare e consolidare le capacità di innovazione delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) toscane, con particolare attenzione a quelle aderenti al protocollo Vetrina Toscana, attraverso il sostegno agli investimenti in tecnologie avanzate. Migliorare la competitività delle imprese e del Made in Tuscany sui mercati nazionali e internazionali, promuovendo la transizione digitale dei sistemi di certificazione, in particolare del sistema HACCP, per garantire standard elevati di qualità e sicurezza. In particolare la Regione Toscana sostiene e accompagna, nel quadro della S3, i processi d’innovazione delle MPMI che aderiscono al protocollo Vetrina Toscana ed investono nell’introduzione di tecnologie avanzate per la transizione digitale dei sistemi di certificazione ed in particolare nella digitalizzazione del sistema HACCP quale investimento strategico per migliorare la qualità, la sicurezza e la competitività delle imprese nel contesto globale legate al Made in Tuscany. Questo obiettivo operativo si concretizza attraverso il supporto finanziario agli investimenti e l’acquisizione di servizi per l’innovazione, favorendo la transizione digitale e migliorando l’efficienza operativa delle imprese e si realizza attraverso la concessione di agevolazioni sotto forma di sovvenzione a fondo perduto e contributo conto capitale, erogato anche nella forma di voucher. La procedura del bando è: automatica a sportello (rif art 4 Dlgs 123/98)

Destinatari

Sono soggetti destinatari:

a) Micro, piccole e medie imprese regolarmente iscritte alla CCIAA territorialmente competente
b) Titolari di partita I.V.A
c) Altri soggetti titolari di partita IVA ed iscritti al R.E.A solo in forma aggregata, quali Reti di imprese con personalità giuridica (Rete Soggetto), Consorzi, Società Consortili
Localizzazione

L’intervento deve essere localizzato nel territorio della Regione Toscana.

Spese ammissibili

I progetti, attraverso l’adozione di tecnologie digitali, devono essere finalizzati alla digitalizzazione del sistema di certificazione HACCP. Sono ammissibili i seguenti costi, sostenuti a partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda:

a) acquisizione di servizi di consulenza in materia di innovazione
b) acquisizione di servizi di sostegno all’innovazione compreso i canoni relativi a piattaforme software
c) acquisizione di personale altamente qualificato.
Tali attività e costi vengono peraltro meglio dettagliate e sistematizzate nel “Catalogo”. Le tipologie di spese ammissibili fanno riferimento ai servizi delle aree A e B del Catalogo secondo la composizione indicata al punto 5.4 e nella tabella di cui all’Allegato 1-H vengono indicati i servizi previsti nel “Catalogo” caratterizzanti obbligatori (classe A) e quelli integrabili (classi B e C) con costi massimi ammissibili rispetto al progetto complessivo.

Durata e termini di realizzazione del progetto

Termine iniziale: L’inizio del progetto è stabilito convenzionalmente nel primo giorno successivo alla data di comunicazione del provvedimento amministrativo di concessione al beneficiario tramite PEC. Per le agevolazioni concesse ai sensi del regolamento di esenzione, in caso di inizio antecedente alla suddetta data, l’avvio dei lavori deve essere successivo alla data di presentazione della domanda e sono pertanto ammissibili soltanto le spese sostenute dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

Termine finale: Il progetto deve concludersi entro 9 mesi dal termine iniziale indicato al punto 5.2.1 (salvo eventuale proroga di massimo 3 mesi per motivi non dipendenti dal beneficiario). Un progetto è considerato concluso quando il beneficiario ha ottenuto le prestazioni oggetto di agevolazioni, il costo delle stesse è stato fatturato e tutte le spese sostenute sono state pagate come indicato nell’Allegato 1-A “Ammissibilità delle spese e modalità di rendicontazione”.

Massimali di investimento

L’importo totale dell’intervento ammissibile va da un minimo di 30.000,00 euro ad un massimo differenziato in funzione del numero di imprese che costituiscono l’aggregazione, come indicato nella seguente tabella:

Numero imprese associate Investimento massimo ammissibile ad aggregazione
Fino a 100 € 150.000,00
Oltre 100 € 300.000,00
Non sono ammesse singole spese per un valore inferire a € 700,00.

Vengono inoltre definiti per ciascuna tipologia di servizi del Catalogo i costi massimi ammissibili rispetto al progetto complessivo.

Intensità dell’agevolazione

L’agevolazione è concessa nella forma di contributo in conto capitale ai sensi dell’art 28 e 18 del GBER Regolamento (UE) N. 651/2014 e s.m.i. ed erogato laddove richiesto dal beneficiario nella forma di voucher. Il contributo è fino al massimo dell’80% del costo totale del progetto ammesso. L’intensità dell’aiuto, come specificato nella tabella allegata (Allegato 1-H), dipende dall’investimento attivato in base alla combinazione delle spese e alle tipologie di servizi del Catalogo previste dal progetto, nonché dalla dimensione di impresa.

Per maggiori informazioni: Paolo Polverosi 335-7118923.

Corso datore di lavoro

Nuovo Accordo Stato-Regioni 17 aprile 2025: Cosa cambia nella formazione sulla sicurezza sul lavoro

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 119 del 24 maggio 2025) il nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR), che introduce importanti novità nella formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Si tratta di un Accordo unico, che riordina e aggiorna tutta la normativa precedente ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/2008.

Vediamo insieme cosa cambia e cosa occorre sapere per essere in regola.

1. Quando entra in vigore il nuovo Accordo?

L’Accordo è entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (24 maggio 2025).
È previsto un periodo transitorio di 12 mesi: durante questo tempo, le aziende potranno adeguarsi e restano validi, se già presenti, gli accordi precedenti.

2. Formazione dei lavoratori: obbligatoria prima di iniziare a lavorare

Uno dei punti più importanti del nuovo Accordo riguarda i lavoratori:

  • La formazione generale e specifica deve essere completata prima dell’inizio dell’attività lavorativa.
  • Viene abolito il termine di 60 giorni, già dichiarato inefficace da una sentenza della Cassazione (n. 6301/2024).
  • La formazione deve essere concreta, specifica al contesto lavorativo, e possibilmente rivolta a gruppi omogenei.

3. Formazione per i datori di lavoro: nuovi obblighi

Il nuovo Accordo distingue tre situazioni:

1° Caso – Datori che non svolgono il ruolo di RSPP

Devono frequentare un corso obbligatorio di 16 ore (22 ore per chi opera nei cantieri).
Modalità: presenza, videoconferenza sincrona o e-learning.

2° Caso – Datori che intendono svolgere anche il ruolo di RSPP

Devono frequentare:

  • Corso per Datore di lavoro (16 h)
  • Corso DL-RSPP: modulo comune (8 h) + modulo settore costruzioni (16 h)

Totale: 40 ore

3° Caso – Datori già in possesso dell’attestato RSPP rischio alto (48 h)

Il titolo è riconosciuto valido (in attesa di circolare esplicativa sull’indicazione del codice ATECO).
Hanno credito formativo sul nuovo corso Datore di lavoro.

4. Formazione del Preposto: più ore, più aggiornamenti

  • I nuovi Preposti devono seguire un corso di 12 ore (preferibilmente in presenza).
  • Chi ha già frequentato il corso da 8 ore lo mantiene valido.
  • L’aggiornamento è biennale e dura 6 ore.
  • Chi ha l’attestato da più di 2 anni, deve aggiornarsi entro 12 mesi dall’entrata in vigore dell’Accordo.

5. Abilitazioni attrezzature: nuove macchine incluse

L’elenco delle attrezzature che richiedono formazione abilitante (“patentino”) si amplia.

Nuove attrezzature incluse:

  • Carroponte (con comando pensile, in cabina o entrambi)
  • Caricatori per la movimentazione di materiali (CMM)
  • Macchine raccogli frutta (CRF)

Durata media: 8–10 ore tra teoria e pratica.
Le aziende hanno 12 mesi per regolarizzarsi, salvo corsi precedenti conformi.

6. Formazione integrativa per sollevatori telescopici girevoli

In assenza di formazione PLE o autogrù, è richiesto un modulo integrativo da 6 ore per i lavoratori che utilizzano queste attrezzature con cesta o bozzello.

7. Ambienti confinati o sospetti di inquinamento: formazione obbligatori

Viene introdotto un corso obbligatorio da 12 ore per chi opera in spazi confinati o ambienti inquinati, in linea con il D.P.R. 177/2011.

  • Valida la formazione pregressa solo se conforme.
  • Aggiornamento: ogni 5 anni, almeno 4 ore pratiche.

8. Dopo 10 anni senza aggiornamento: si perde l’abilitazione

Chi non aggiorna la propria formazione per più di 10 anni perde l’abilitazione e deve rifare tutto il percorso formativo da capo.

9. Verifica dell’efficacia formativa

Il nuovo Accordo introduce il concetto di valutazione dell’efficacia della formazione:

  • Il datore di lavoro (con l’RSPP) deve verificare se la formazione ha davvero cambiato i comportamenti.
  • Modalità suggerite:
  • Analisi degli infortuni
  • Questionari al personale
  • Check list durante il lavoro

Conclusioni

Il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 rappresenta un cambio di paradigma: non basta più “fare il corso”, ma serve formare davvero. È un’occasione importante per migliorare cultura della sicurezza e prevenzione.

Per supporto o per adeguare il piano formativo aziendale, il nostro team è a disposizione.
Contattaci per un check-up gratuito della tua situazione formativa allo 0571-994111, Paolo Polverosi

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Sicurezza sul lavoro nelle Ambasciate e Consolati: l’impegno di Sigma Sei per la tutela globale

Le Ambasciate e i Consolati sono presidi strategici della diplomazia internazionale, rappresentano gli interessi dello Stato italiano all’estero e tutelano i connazionali, garantendo continuità istituzionale, assistenza consolare e sviluppo culturale. Tuttavia, oltre al ruolo politico e diplomatico, le sedi estere devono rispettare obblighi stringenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, un tema spesso sottovalutato ma fondamentale per il benessere di tutto il personale.

Il quadro normativo di riferimento

Le norme che disciplinano la sicurezza negli uffici diplomatici all’estero si fondano su un intreccio complesso tra:

  • La Convenzione di Vienna del 1961, che garantisce l’inviolabilità delle sedi diplomatiche;
  • Il D.Lgs. 81/2008, che stabilisce gli obblighi generali del datore di lavoro in Italia e che, in base all’art. 3, si estende anche agli uffici all’estero con alcune specificità;
  • Il Decreto MAECI n. 51/2012, che definisce le modalità applicative delle norme di sicurezza negli uffici esteri italiani;
  • Le normative locali dei Paesi ospitanti, che variano ampiamente tra Stati membri dell’Unione Europea e Paesi extra-UE.

Le figure obbligatorie: un sistema integrato

In ogni Ambasciata e Consolato, il sistema di gestione della sicurezza deve prevedere almeno le seguenti figure:

  • Datore di Lavoro (Ambasciatore o Capo Missione);
  • Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP);
  • Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS);
  • Medico Competente, anche esterno, con titoli equivalenti a quelli previsti dalla normativa italiana.

L’organizzazione della sicurezza deve tenere conto non solo delle normative locali, ma anche dei principi generali del D.Lgs. 81/2008, in un’ottica di adeguamento alle migliori pratiche internazionali, anche nei contesti in cui la normativa nazionale del Paese ospitante risulti meno evoluta.

I nostri incarichi nel mondo

Sigma Sei, da oltre vent’anni punto di riferimento nella consulenza in materia di sicurezza, qualità e ambiente, ha supportato diverse sedi diplomatiche italiane e organismi internazionali nell’adeguamento ai requisiti di salute e sicurezza sul lavoro. Alcuni incarichi svolti includono:

  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza AMBASCIATA, ISTITUTO DEL COMMERCIO ESTERO, UTL, CONSOLATI ITALIANI IN INDIA presso le sedi di New Delhi, Mumbai, Calcutta
  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza AMBASCIATA, ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA IN COREA DEL SUD presso le sedi di Seoul
  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza AMBASCIATA, CONSOLATO ITALIANO EMIRATI ARABI UNITI presso le sedi di Abu Dhabi e Dubai
  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza AMBASCIATA, CONSOLATO ITALIANO IN SUDAFRICA presso le sedi di Pretoria e Johannesburg
  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza ADDETTO PER LA DIFESA CONSOLATO ITALIANO IN SUDAFRICA presso le sedi di Pretoria e Johannesburg
  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza ADDETTO PER LA DIFESA CONSOLATO ITALIANO IN INDIA presso le sedi di Pretoria e Johannesburg
  • Consulente per il miglioramento sistema di gestione sicurezza ADDETTO PER LA DIFESA CONSOLATO ITALIANO IN UZBEHKISTAN presso la sede di Tashent
  • Consulente ed RSPP per il miglioramento sistema di gestione sicurezza CONSOLATO ITALIANO IN TURCHIA presso la sede di Izmir.

La lista completa dei progetti e delle sedi in cui operiamo è disponibile sul nostro sito.

Contributi nuove imprese giovani e donne

Parità di genere e gare pubbliche

Parità di genere e gare MEPA: analogie, differenze e valore strategico

Introduzione

La parità di genere rappresenta oggi un asse strategico per le organizzazioni pubbliche e private, non solo in termini di responsabilità sociale, ma anche come leva competitiva nelle gare pubbliche, in particolare nel sistema MEPA. Diverse certificazioni e iniziative hanno lo scopo di supportare le imprese nel percorso verso l’equità: PdR UNI 125:2022, EDGE, IDEM, MindTheGap, Winning Women Institute, FAMMIA. Analizziamole per cogliere le differenze, le analogie e il loro peso nei bandi pubblici.

Le principali certificazioni e iniziative

PdR UNI 125:2022 (Parità di Genere)

  • Tipologia: Linea guida certificabile UNI (riconosciuta da Accredia)
  • Focus: Parità di genere nei luoghi di lavoro (indicatori di performance, leadership, retribuzione, conciliazione vita-lavoro)
  • Vantaggi: Contributi INPS maggiorati, punteggio premiale nei bandi PNRR e MEPA
  • Obblighi: Bilancio di genere e sistema di gestione interno

EDGE (Economic Dividends for Gender Equality)

  • Tipologia: Certificazione internazionale
  • Focus: Misura dell’uguaglianza di genere in base a benchmark internazionali (3 livelli: Assess, Move, Lead)
  • Metodo: Survey interna, revisione policy HR, analisi dati
  • Diffusione: Particolarmente usata da grandi multinazionali e società quotate

IDEM – Inclusione Diversità Equità Merito (Confindustria)

  • Tipologia: Iniziativa di adesione
  • Focus: Promozione della cultura della diversità e inclusione
  • Strumento: Codice di condotta e impegni etici
  • Vantaggi: Immagine e reputazione, meno incidenza diretta sui punteggi MEPA

MindTheGap

  • Tipologia: Campagna di sensibilizzazione (italiana)
  • Focus: Divario salariale e di carriera uomo-donna
  • Azioni: Toolkit per le aziende, comunicazione, eventi
  • Vantaggi: Non certificativa, ma utile per CSR e strategia ESG

Winning Women Institute

  • Tipologia: Certificazione italiana
  • Focus: Gender Equality Certification® (5 macro-aree tra cui cultura aziendale e opportunità di crescita)
  • Metodo: Analisi quantitativa e qualitativa
  • Vantaggi: Attestazione spendibile, crescente riconoscibilità

FAMMIA (Family Audit Misura Manageriale Inclusiva Aziendale)

  • Tipologia: Sistema di certificazione
  • Focus: Politiche di conciliazione famiglia-lavoro
  • Origine: Provincia autonoma di Trento
  • Spendibilità: Più legata alla gestione work-life balance, complementare alla PdR 125

Analogie tra i sistemi

  • Tutti promuovono valori di equità, inclusione e pari opportunità
  • Utilizzano metriche e indicatori per valutare le politiche interne
  • Convergono con la rendicontazione non finanziaria ESG
  • Sono coerenti con gli Obiettivi ONU 2030 (Goal 5 – Gender Equality)

Differenze principali

IniziativaCertificazioneRiconoscimento MEPA/PNRROrigineFocus prevalente
PdR UNI 125✅ Sì✅ AltoItalia / UNIParità nei luoghi di lavoro
EDGE✅ Sì⚠️ Non automaticaInternazionaleBenchmark globale
IDEM❌ No❌ BassoConfindustriaImpegno etico
MindTheGap❌ No❌ BassoItaliaSensibilizzazione
Winning Women Institute✅ Sì⚠️ ParzialeItaliaCertificazione dedicata
FAMMIA✅ Sì⚠️ SettorialeItalia / TrentoConciliazione famiglia-lavoro

Impatto nelle gare MEPA

Dal 2022, i bandi MEPA e PNRR attribuiscono punteggi premiali e priorità di accesso alle imprese dotate di:

  • Certificazione UNI/PdR 125:2022
  • Bilancio di genere
  • Politiche attive per la parità e la conciliazione

I vantaggi concreti includono:

  • Fino al 5% di punteggio tecnico aggiuntivo
  • Corsie preferenziali nei finanziamenti PNRR
  • Maggiore credibilità nelle partnership con la Pubblica Amministrazione

Conclusione

Sebbene molte iniziative mirino a obiettivi simili, la PdR UNI 125:2022 rimane la certificazione di riferimento per il sistema pubblico italiano, grazie al suo riconoscimento formale e all’impatto diretto sui bandi. UNI/PdR 125:2022 rappresenta un vantaggio competitivo significativo, in quanto è l’unica certificazione attualmente riconosciuta per l’attribuzione di punteggi premiali legati alla parità di genere.

Le altre certificazioni e programmi (EDGE, Winning Women, FAMMIA) offrono valore strategico complementare, mentre campagne come IDEM e MindTheGap contribuiscono a rafforzare la cultura aziendale e l’identità ESG.

Per un’azienda che intende competere nel MEPA, dotarsi della PdR 125 rappresenta oggi una scelta quasi obbligata, anche come leva di posizionamento competitivo e reputazionale. Comunque anche gli altri programmi sono valutati positivamente nel percorso di valutazione MEPA.

Per maggiori informazioni Paolo Polverosi: polverosi@sigmasei.it 0571-994111.

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Competenza di Sigma sei nella Gestione Qualità per Istituti Scolastici

Sigma sei ha maturato nel corso degli anni una specifica competenza nell’implementazione dei sistemi di gestione qualità nel settore istruzione.

Le competenze sui sistemi di gestione per la qualità nei servizi scolastici si riferiscono alla capacità di progettare, implementare, monitorare e migliorare un sistema organizzativo conforme agli standard della qualità, in particolare alla norma UNI EN ISO 9001, adattato al contesto educativo e scolastico.

Ecco una panoramica delle principali competenze richieste:

  1. Gli standard di qualità ISO
  • Comprensione dei requisiti della norma ISO 9001:2015.
  • Capacità di adattare la norma al contesto dei servizi scolastici (scuole statali, paritarie, private, agenzie formative).
  • Conoscenza dei principi della qualità (centralità dell’utente, leadership, miglioramento continuo).

 2. Gestione dei processi scolastici

  • Mappatura dei processi chiave: iscrizioni, progettazione didattica, erogazione del servizio formativo, valutazione degli apprendimenti, gestione delle risorse.
  • Identificazione degli stakeholder (studenti, famiglie, docenti, personale, enti pubblici).

 3. Pianificazione e controllo qualità

  • Definizione di indicatori di qualità e strumenti di monitoraggio (customer satisfaction, performance didattiche).
  • Pianificazione di audit interni.
  • Redazione di Piani di Miglioramento.

 4. Competenze documentali

  • Redazione e gestione della documentazione di sistema: manuale qualità (se previsto), procedure, istruzioni operative, modulistica.
  • Archiviazione digitale e gestione della documentazione secondo logiche ISO.

 5. Gestione del rischio e miglioramento continuo

  • Analisi dei rischi legati all’erogazione del servizio scolastico.
  • Attivazione di azioni correttive e preventive.
  • Uso di strumenti come SWOT, diagramma di Ishikawa, PDCA.

 6. Competenze trasversali

  • Comunicazione interna e gestione dei rapporti tra staff, insegnanti, genitori.
  • Formazione del personale su qualità e sicurezza.
  • Capacità di lavorare in team, leadership nei gruppi di lavoro per la qualità.

 7. Conoscenza del contesto normativo scolastico

  • Capacità di integrare il sistema qualità con le normative MIUR, INVALSI, RAV (Rapporto di Autovalutazione), PTOF (Piano dell’Offerta Formativa).
  • Allineamento con altri sistemi di gestione eventualmente presenti (es. ISO 14001 per sostenibilità, ISO 45001 per sicurezza, ecc.).

 Figure professionali con queste competenze

  • Responsabile qualità di istituto scolastico
  • Auditor interno ISO 9001 nel settore educativo
  • Consulente per l’implementazione di SGQ scolastici
  • Formatore su tematiche di gestione per la qualità

Nel corso del 2025 saranno in sorveglianza sei sistemi di gestione qualità, in primario Istituto scolastico Tecnico-Professionale e in 5 agenzie di formazione professionale.

formazione manageriale

Nuovo Accordo Stato Regioni Sicurezza sul lavoro

Il 17 aprile 2025, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo Accordo sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, segnando un’importante svolta nel sistema formativo italiano. Questo accordo unifica e aggiorna le precedenti disposizioni, introducendo significative novità per lavoratori, datori di lavoro, dirigenti, preposti e altre figure coinvolte nella sicurezza aziendale.


Unificazione e semplificazione normativa

Il nuovo Accordo sostituisce e accorpa gli accordi precedenti del 2011, 2012 e 2016, creando un quadro normativo unico e coerente. L’obiettivo è garantire uniformità nella formazione su tutto il territorio nazionale, eliminando le disomogeneità e le sovrapposizioni normative che caratterizzavano il sistema precedente.


Principali novità introdotte

1. Verifica dell’apprendimento obbligatoria

Tutti i corsi di formazione e aggiornamento devono prevedere una verifica finale dell’apprendimento, condizione necessaria per il rilascio dell’attestato. Le modalità di verifica possono includere test scritti o colloqui individuali, a seconda del corso.

2. Durata e contenuti dei corsi

L’Accordo stabilisce la durata minima, i contenuti e le modalità di erogazione per ciascun percorso formativo:

  • Lavoratori: formazione generale di 4 ore e specifica variabile (4, 8 o 12 ore) in base al rischio.
  • Preposti: 12 ore di formazione, con aggiornamento biennale di almeno 6 ore.
  • Dirigenti: 12 ore di formazione base, con modulo aggiuntivo di 6 ore per i cantieri; aggiornamento quinquennale di almeno 6 ore.
  • Datori di lavoro: 16 ore di formazione base, con modulo cantieri di 6 ore; aggiornamento quinquennale di almeno 6 ore.
  • RSPP/ASPP: moduli A (28 ore), B (48 ore) e C (24 ore) per RSPP; aggiornamento quinquennale di 40 ore per RSPP e 20 ore per ASPP.

3. Modalità di erogazione

I corsi possono essere svolti in presenza, in videoconferenza sincrona o in e-learning, a seconda del tipo di formazione. Tuttavia, per alcuni corsi specifici, come quelli per ambienti confinati, è prevista esclusivamente la modalità in presenza.

4. Requisiti dei soggetti formatori

L’Accordo definisce i requisiti minimi per i soggetti formatori e i docenti, prevedendo l’accreditamento e l’inserimento in un repertorio nazionale. Sono previsti controlli e monitoraggi sull’efficacia della formazione e sul rispetto della normativa da parte dei soggetti erogatori.


Entrata in vigore e disposizioni transitorie

Il nuovo Accordo entrerà in vigore il giorno della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. È previsto un periodo transitorio di 12 mesi durante il quale potranno ancora essere avviati corsi secondo le disposizioni precedenti. I datori di lavoro avranno 24 mesi dall’entrata in vigore per completare la formazione obbligatoria.


Conclusioni

Il nuovo Accordo Stato-Regioni rappresenta un passo significativo verso una maggiore uniformità e qualità nella formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia. Le imprese e i professionisti del settore dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni, pianificando tempestivamente i percorsi formativi per garantire la conformità normativa e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il testo completo dell’Accordo disponibile sul sito della Conferenza Stato-Regioni: ([PDF] Testo dell’accordo – Presidenza del Consiglio dei ministri).